ASSOCIAZIONE PER I DIRITTI DI CITTADINANZA

Empoli

martedì 10 novembre 2009

Un laboratorio informatico per cittadini migranti

L'associazione città Meticcia in collaborazione con il Cross Cultural Internet Lab presso gli spazi del csa intifada/comunità in resistenza in via xxv aprile - ponte a elsa Empoli presenta:

Un laboratorio informatico per agevolare l'accesso all'informazione su Internet e la comunicazione digitale con particolare riguardo a quegli strumenti che facilitano la comunicazione interculturale.

Un corso aperto alla società civile che tenta di lanciare un messaggio di solidarietà e di confronto interculturale nella convinzione che lo scambio interculturale sia una forma di arricchimento individuale e collettiva per chiunque se ne renda protagonista.

Un mini-corso gratuito durante il quale si spiegano le basi tecniche per utilizzare al meglio i motori di ricerca e le altre interfacce Web funzionali a comprendere e interpretare la comunicazione multiculturale.


A partire da giovedì 19 novembre dalle ore 21


Per iscriversi chiamare il numero 3294536137


Il Laboratorio Cross Cultural sulla Comunicazione Internet nasce nel maggio 2009 all'interno del corso di Società dell'informazione e mutamento sociale presso la Facoltà di Scienze politiche a Firenze.
Si sviluppa successivamente in maniera autonoma interagendo con svariate comunità di migranti (buon'ultima l'assemblea di rifugiati politici e richiedenti asilo di etnia somala residenti in via Luca Giordano a Firenze - Kulanka).

venerdì 25 settembre 2009

CLANDESTINO DAY

Oggi più che mai. Oggi, altrimenti quando? Tutto il mondo dell'associazionismo migrante, tutto il movimento per i diritti e contro la barbarie, in tutta Italia uomini e donne, italiani e migranti insieme, si stanno mobilitando per far si che la giornata del 17 ottobre prossimo sia una giornata che possa lasciare il segno. Una giornata da cui ripartire per tracciare linee di costruzione di nuovi diritti di cittadinanza. Il 17 ottobre si svolgerà a Roma una grande manifestazione nazionale contro il razzismo. Noi, associazione Città Meticcia di Empoli, vogliamo dare il nostro contributo, organizzando per domani Sabato 26 settembre un grande evento antirazzista a Empoli e lanciando un appello alla mobilitazione a tutta la cittadinanza a partecipare alla manifestazione nazionale.

Il governo italiano si sta rendendo complice di violazioni dei diritti umani più elementari. Lo sta facendo attraverso la pratica illegale dei respingimenti, che non permettono di riconoscere a chi ne ha diritto lo status di rifugiato politico e il diritto d'asilo; chiare norme internazionali come la carta europea dei diritti fondamentali vietano il respingimento verso paesi in cui non è garantito il rispetto dei diritti umani. Chi governa sa benissimo cosa attende i respinti in Libia: torture, detenzioni in condizioni disumane, violenza sessuale. Gli accordi col torturatore Gheddafi riguardano queste pratiche. Lo stanno denunciando tutte le maggiori associazioni per i diritti umani, da Amnesty International a Human Rights Watch, lo sta denunciando anche la Commissione Europea. Nonostante tutto ciò il governo fa finta di niente e continua a praticare e giustificare questa condotta illegale e disumana. Vedere addirittura accogliere in pompa magna il dittatore Gheddafi ha suscitato in tutti noi profonda indignazione.

I respingimenti, così come il pacchetto sicurezza approvato in agosto, rappresentano un ritorno al "medioevo dei diritti". La legge non è più uguale per tutti se non avere i documenti diventa reato penale, uno stato non può più dirsi civile se non permette a un clandestino nemmeno il sacrosanto diritto di riconoscere un figlio, se nega a un neonato il diritto ad avere dei genitori.
Le politiche di razzismo istituzionale si inseriscono in un contesto di incapacità di governare la crisi. Il governo, con in testa la lega, sta cercando di diffondere odio e paura verso il diverso e lo straniero fomentando così una guerra tra poveri che può avere risvolti drammatici.

I respingimenti nella pratica sono solo serviti per la campagna elettorale, per niente hanno influito sulle dinamiche di "contenimento" dell'immigrazione: se sono veri i dati dello stesso ministero dell'interno, solo l'8% dei clandestini entra via mare. Potremmo continuare a lungo sulla demagogia e la malafede insite nella dialettica del governo e dei leghisti, ministro Maroni in testa.
Stiamo assistendo ad una guerra contro i poveri. L'attacco ai diritti è attacco ai migranti, ai precari, agli studenti, ai senza casa, ai lavoratori, alla comunità lgbt.

La lotta al razzismo è allo stesso tempo lotta per il diritto alla salute, al lavoro, alla casa, difesa della scuola pubblica, del diritto all'istruzione, ai servizi, al libero accesso alla cultura. Su tutto questo, sulla vita, c'è estremo bisogno di tracciare le linee per conquistare nuovi diritti di cittadinanza. Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo: non c'è sicurezza senza diritti.

Ci sono due possibili uscite dalla crisi, radicalmente opposte: democrazia o barbarie. Oggi è il tempo in cui bisogna decidere da che parte stare.

Invitiamo tutti e tutte domani sera al concerto Reggae con gli Working Vibes, al cs intifada a Ponte a Elsa in Via 25 Aprile. Vi invitiamo a contattarci per raggiungere insieme Roma sabato 17 ottobre, la nostra associazione si sta organizzando per poter permettere a più persone possibile di raggiungere Roma da Empoli.

martedì 9 giugno 2009

La Legge Regionale sull'accoglienza: verso un "modello toscano" anche per l'immigrazione?

Una prima analisi della legge regionale sull'accoglienza

a cura di Gianni Mannucci, avvocato di ReteLegale

Se ne parla da settimane e sebbene sia una "piccola legge regionale" ha interessato le cronache nazionali. Persino il Presidente del Consiglio si è già dichiarato pronto ad impugnarla dinnanzi alla Corte Costituzionale per violazione dell'art. 117 della Carta (per intenderci quello che regola i "confini" del potere legislativo attribuendo le varie competenze tra Stato e Regioni). Altri raccolgono le firme per un referendum abrogativo. Anche nella stessa maggioranza che l'ha approvata qualcuno ha storto il naso: forse non era una mossa opportuna in piena campagna elettorale.
Di che cosa parlo? Della Legge Regionale Toscana sull'immigrazione, o meglio sulla L.R.Toscana denominata "Norme per l'accoglienza, l'integrazione partecipe e la tutela dei cittadini stranieri in Toscana". Il problema di costituzionalità non è di poco conto visto che il richiamato art. 117 inserisce tra le materie di esclusiva competenza dello Stato sia il diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea sia l'immigrazione latu sensu.
Per capire la portata rivoluzionaria che deve avere questa legge e farsi un'idea se intacchi o meno le competenze legislative dello Stato, ciascuno può andare a leggersela qui: Regione Toscana. I "pigri" possono limitarsi alle mie insufficienti note.

Il preambolo afferma che "l'immigrazione è un fenomeno costante e strutturale caratterizzante la fase storica (...) la presenza dei cittadini stranieri contribuisce allo sviluppo economico e sociale dei nostri territori in considerazione innanzitutto di un riscontrato forte loro positivo inserimento nel mondo del lavoro anche in ambiti particolarmente delicati e rilevanti quali il lavoro domestico e l'assistenza alla persona".

Continua qui...

Pubblicato da Gianni Mannucci – Avvocato di ReteLegale
Vedi anche > MeltingPot

lunedì 13 aprile 2009

18 Aprile Manifestazione a Pisa

L'associazione 'Città Meticcia' aderisce e parteciperà alla manifestazione regionale antirazzista di domani 18 Aprile dalle 15 in Piazza San Antonio a Pisa.
La manifestazione è stata indetta dalle comunità senegalesi della toscana, per protestare contro il decreto anti-borsoni dell'amministrazione pisana, subito ha allargato le sue adesioni e i suoi contenuti. Sarà una grande manifestazione antirazzista, contro il pacchetto sicurezza e il delirio securitario, per i diritti di tutti e tutte, contro la costruzione di un CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione, ex-CPT) in Toscana.
Siamo profondamente convinti che nè i senegalesi coi borsoni, nè i migranti in generale siano un pericolo per la convivenza pacifica, il pericolo è il razzismo, sia nelle sue espressioni soggettive, sono quotidiane le aggressioni e i pestaggi contro il diverso (migrante, gay, alternativo che sia), sia nelle sue espressioni istituzionali, prima causa dei comportamenti soggettivi. Il pacchetto sicureza è razzista, il decreto anti-borsoni è razzista, il decreto sul "decoro" urbano di Firenze è razzista. Ma la Toscana non è un paese per razzisti!
No al pacchetto sicurezza.
No ai CIE, nè in Toscana nè altrove.
Contro la crisi, congelare i permessi di soggiorno ai migranti che perdono il posto di lavoro.

L'appuntamento a Empoli è alle 13.15 alla stazione dei treni, dove attenderemo il treno che arriva da Firenze con i fratelli e le sorelle del movimento di lotta per la casa fiorentino.

giovedì 2 aprile 2009

Non c'è sicurezza senza diritti - No al pacchetto sicurezza

Il governo vuole approvare il "Pacchetto sicurezza", una serie di norme razziste e discriminatorie verso le fasce sociali più deboli.
L’ingresso ed il soggiorno irregolare diventeranno reato. Chi è senza permesso di soggiorno rischierà la denuncia del medico curante, non potrà riconoscere un figlio, sposarsi, inviare i soldi ai familiari nei paesi di origine. Sarà ostacolato il rinnovo del permesso di soggiorno, e forse sarà aggiunta una tassa di 200euro. Sarà più difficile ottenere la residenza anagrafica, essa sarà negata , con tutti i diritti che ne conseguono (dall'accesso alla sanità pubblica, al diritto di voto), ai senza fissa dimora, italiani o stranieri che siano; verrà limitato il ricongiungimento familiare.
Sono norme che con la sicurezza non c'entrano: favoriranno la criminalizzazione degli immigrati, richiederanno ingenti fondi economici a soli scopi repressivi, provocheranno l’esclusione sociale di migranti e poveri, alimenteranno l'insicurezza, la paura e il razzismo.
Anche se non ancora approvate stanno già producendo i loro effetti: la paura della denuncia ha provocato un sensibilissimo calo delle richieste di prestazioni sanitarie da parte di stranieri; a Napoli al fatebenefratelli il 31 marzo è stata denunciata Kante, per aver partorito all'ospedale pubblico avendo il permesso di soggiorno scaduto; gli episodi di razzismo e intolleranza sono ormai quotidiani in Italia. Tutto ciò si aggiunge ad una legge Bossi-Fini che lega indissolubilmente il permesso di soggiorno al contratto di lavoro. In tempi di crisi economica e di licenziamenti questo significa trasformare migliaia di lavoratori e famiglie migranti in clandestini.
Saremo Sabato 4 aprile dalle 17 in Piazza della Vittoria a Empoli, contro il pacchetto sicurezza e per lanciare la grande mobilitazione regionale di Sabato 18 aprile a Pisa.



Invitiamo le associazioni e le forze politiche e sociali solidali ad aderire a questo appello e partecipare all'iniziativa, soprattutto a prendere posizione contro questi provvedimenti: sarebbe una cosa molto utile negli ospedali e nei pronto soccorso per esempio.

- No al pacchetto sicurezza!
- Contro la clandestinità per l’emersione dei migranti da anni in Italia ma ancora irregolari!
- Basta stragi nei mari, c’è bisogno di prevedere canali di ingresso regolari!
- Come misura anti-crisi vogliamo almeno la sospensione della Bossi-Fini!
- No ai CIE, né in Toscana né altrove!

martedì 10 febbraio 2009

Festa di presentazione di "Città Meticcia"

Inizia la campagna di tesseramento per l'anno 2009. La nostra Associazione, composta da cittadini italiani e stranieri, è nata dal percorso tracciato ad Empoli dallo sportello sociale organizzato dai Cobas Empoli-Valdelsa e dal collettivo OrdaPrecaria ed ha tra i suoi obbiettivi la promozione e la tutela dei diritti dei migranti. La festa di presentazione è fissata per venerdì, 13 febbraio, presso gli spazi del CS Intifada in via 25 aprile a Ponte a Elsa. A partire dalle 20 nella frazione empolese si terrà una cena sociale in cui presenteremo la neonata associazione. La serata sarà animata poi dalle 22.30 da musica afro-etnica con Dj Farhid.

lunedì 9 febbraio 2009

NO AL PACCHETTO SICUREZZA

Di sicuro c'è solo il razzismo. Questo si può dire sul ddl 733 passato in senato giovedì 5 febbraio. E' chiamato pacchetto "sicurezza", ma tutto fa meno che dare sicurezza.
Discriminazione, stigmatizzazione di noi migranti, esclusione di una parte della società dalla cittadinanza. Questo decreto di legge costruisce una cittadinanza di tipo escludente, è un attacco diretto ai poveri, italiani e migranti.
La sicurezza di cui parla è pura retorica, siamo di fronte ad una legge dal profondo valore simbolico, spesso inattuabile, dagli effetti drammatici e per molti versi imprevedibili.
Il testo prevede la soppressione dell'art. 35 del Testo Unico (T.U.) sull'immigrazione, che disponeva il divieto di segnalazione dei migranti irregolari da parte del personale medico ed ospedaliero. Benché molte associazioni e sindacati ospedalieri si siano dichiarati contrari ad ogni atto di delazione ("siamo medici e infermieri, non siamo spie", s'intitola una campagna di Medici Senza Frontiere) i risvolti saranno molto gravi, tantissimi irregolari avranno paura presentandosi al Pronto Soccorso di essere espulsi, dunque non ci andranno, almeno finché la malattia non si aggrava. Delle donne che praticano l'aborto nelle strutture sanitarie il 30-40% sono migranti, ed è facile immaginare che effetti può avere questo provvedimento nei confronti delle donne irregolari... Oltre che un rischio maggiore per la salute soggettiva di queste persone ne conseguirà anche una difficoltà maggiore (ed una spesa maggiore) per tutto il sistema sanitario nazionale che dovrà intervenire per curare malattie in stato più avanzato di gravità, e un rischio anche per la salute dell'intera collettività.
Una vera e propria sovra-tassa sui poveri è questo "contributo" che dovremmo pagare per il rilascio/rinnovo del Permesso di Soggiorno: da 80 a 200 euro per ogni pratica (per il rilascio di un PdS spesso già scaduto alla consegna) da sommarsi, ci teniamo a ricordarlo, alle 72 euro che già erano previste.
Simbolica e perversa è le disposizione che introduce il reato di ingresso e soggiorno irregolare, anche se di fronte all'impossibilità di incarcerare centinaia di migliaia di persone (che spesso lavorano nei campi, nelle fabbriche, nei cantieri, nelle case in tutta Italia) la sanzione prevista è una semplice, seppur costosissima, multa.
Vengono inasprite tutte le norme legate al favoreggiamento dell'ingresso irregolare, non vengono invece minimamente toccate le sanzioni per quanto concerne gli sfruttatori. Chi, nello sfruttamento di situazioni di soggiorno irregolare, trarrà ingiusto profitto (chi impiega lavoratori irregolari sottopagati) non vedrà aggravata la sua situazione.
Sarà richiesta per l'iscrizione o la variazione della residenza anagrafica la certificazione dell'idoneità alloggiativa. Moltissime abitazioni, anche tra quelle reperibili dietro lauto compenso nel mercato privato, non sono idonee. Ecco uno dei provvedimenti che andranno a intaccare i diritti dei cittadini migranti, dei comunitari e degli italiani. I senza casa, ma non solo, anche chi non ha una casa "idonea", si vedrà così tolta l'iscrizione all'anagrafe, e con essa il diritto all'accesso al servizio sanitario pubblico, e a tutti quei diritti minimi necessari per poter avere una vita degna.
Ci chiedono l'esibizione del PdS per tutti gli atti di stato civile, togliendo così agli irregolari anche la possibilità di riconoscere un figlio per esempio, la possibilità di sposarsi, anche se il matrimonio tra "clandestini" con le normative precedenti non implicava l'accesso al Permesso di Soggiorno.
La vera emergenza in Italia è il razzismo, e questo governo, forte di un clima di delirio securitario generalizzato, lo alimenta discriminando i migranti. In nome della sicurezza si vuole scaricare sui migranti il prezzo di una crisi economica globale diventata ormai ingestibile. Il governo e le parti sociali alleate stanno gestendo la crisi sul piano mediatico spettacolare prestando il fianco nell'individuare il migrante come nemico comune, pericoloso e che compete nella spartizione delle briciole.
Crediamo che questo nefasto ddl, produrrà clandestinità, farà diventare irregolare chi ora non lo è, pensiamo a chi, cittadino straniero, perderà il posto di lavoro a causa della crisi che stiamo vivendo. Il PdS è legato indissolubilmente al contratto di lavoro dunque chi si troverà in questa situazione rischierà di essere espulso. Ma noi non siamo braccia, siamo uomini e donne, famiglie, i nostri bambini vanno a scuola, siamo parte del tessuto sociale ed economico, vogliamo essere protagonisti nella costruzione del futuro arginando il razzismo che si sta diffondendo e affermando nuovi diritti per tutte e tutti.
L'associazione Città Meticcia aderisce alla rete contro il pacchetto sicurezza (http://nopacchettosicurezza.noblogs.org): vorremmo organizzare una mobilitazione territoriale, lo vorremmo fare con tutte le associazioni, organizzazioni, movimenti e singoli cittadini che condividono le preoccupazioni che questa legge ci da.

Crediamo che un'assemblea territoriale per discutere ed organizzarci sia necessaria, proponiamo domenica 15 febbraio, per costruire una mobilitazione sabato 21 febbraio, in sintonia con altre sugli stessi temi a livello nazionale.
Invitiamo inoltre tutta la cittadinanza e l'associazionismo a venirci a trovare venerdì 13 alla festa di presentazione dell'associazione "Città Meticcia", dall'aperitivo in poi con cena e musica etnica, presso gli spazi del centro sociale Intifada in via 25 aprile n. 1 a Ponte a Elsa.

mercoledì 7 gennaio 2009

Basta al genocidio perpetrato da Israele - Sabato 10 Gennaio Presidio

Agire, agire subito. Un presidio per non dimenticare, per far emergere la verità, per dire basta al genocidio che si sta perpetrando da 60 anni portato avanti dallo Stato di Israele.
Abbiamo scelto di organizzare un presidio sabato 10 gennaio ad Empoli, dalle 17 in piazza della Vittoria, per ribadire la nostra presenza sul territorio, per rilanciare la lotta e la voglia di reagire, in una città che per troppo tempo è stata nel silenzio e nell’ipocrisia, devastata dal cancro consumista e dall’omologazione voluta dai governanti.
La nostra mobilitazione pertanto non va in contrapposizione a quella regionale di Firenze, della quale appoggiamo piattaforma ed idee.
C’era una volta uno stato sionista di Israele che minacciò il popolo palestinese con il proprio olocausto.
C'era una volta un’organizzazione delle nazioni unite a servizio di un genocidio impunito.
Immaginate che i più potenti governi del mondo promettano ad Israele appoggio incondizionato.
Svegliatevi, gridate ai vostri governanti che non ci rappresentano, che non li rispetterete fin quando non dimostrino che i loro gesti e tutte le bugie servono per qualcos’altro che non sia perpetuare la morte di innocenti; se quando ci salutano sorridenti noi vediamo solo le loro mani pulite è perché, oltre ad assassinare loro, a noi stanno rubando l’anima.
Condanniamo lo stato criminale di Israele, condanniamo la Nato, colpevoli di aggredire i popoli del mondo, condanniamo i mostri multinazionali che usano la guerra, perché i loro successi commerciali sono sporchi di sangue innocente.
Non vogliamo guerra tra popoli e pace tra le classi.
Siamo solidali con la resistenza del popolo palestinese, vogliamo giustizia!
Viva la Palestina libera.